mercoledì, gennaio 25, 2006

TRYGVE SEIM SANGAM - ECM Festival

Trygve Seim: tenor and soprano saxophones
Håvard Lund: clarinet, clarinetto
Nils Jansen: sassofono, clarinetto
Arve Henriksen: tromba
Tone Reichelt: french horn
Lars Andreas Haug: tuba
Frode Haltli: accordion
Morten Hannisdal: violoncello
Per Oddvar Johansen: battera
Øyvind Brække: trombone
Helge Sunde: trombone
String Ensemble diretto da Christian Eggen

Venerdì 27 gennaio alla Casa del Jazz secondo appuntamento del Festival ECM. Protagonisti della serata il norvegese Trygve Seim e la sua orchestra.


"Sangam" in sanscrito significa "mettersi insieme", "confluire"; a volte prende il significato di "il punto d'incontro di tre fiumi". Interpretatelo letteralmente nel caso di Trygve Seim e i fiumi potrebbero simbolizzare l'incrocio di jazz, composizione contemporanea e diverse tradizioni world folk nel suo lavoro. Nel secondo album ECM uscito a suo nome, il sassofonista norvegese trae ispirazione da fonti musicali e non musicali sia locali che provenienti da lontano, creando composizioni e arrangiamenti personalissimi. "Sangam" è anche il termine usato per l'antica poesia d'amore Tamil che esplora, secondo le parole di uno scrittore, "il vortice dell'amore, del desiderio e della solitudine"; i paesaggi emotivi del disco di Seim non sono estrani a questi temi.

Sebbene Seim sia stato impegnato recentemente con The Source, gruppo capitanato da Øyvind Brække e Per Oddvar Johansen, e abbia partecipato come ospite al "Sofiendberg Variations" di Christain Wallumrød, "Sangam" è più vicino a "Different Rivers", il debutto ECM che ha conquistato la critica internazionale nel 2001. Different Rivers" ha vinto il Preis der deutschen Schallplattenkritik Jahrespreis e il premio Album-of–the-Year Award dei critici musicali tedeschi.

"I dischi di ECM sono stati una grande fonte di ispirazione per me", ha dichiarato Seim. Figura centrale della 'seconda generazione' di musicisti norvegesi che hanno preso la loro direzione artistica sotto l'influenza delle produzioni ECM degli anni '70 e '80, Seim aveva appena 13 anni quando ascoltò "Eventyr" di Jan Garbarek's. "Non riuscivo a credere che un sassofono potesse suonare in quel modo", afferma oggi.

Oltre agli elementi nordici che caratterizzano il suo stile, Seim ha assimilato anche molti altri elementi. Negli anni degli studi è influenzato dal free jazz di Ornette Coleman e Albert Ayler, e successivamente sviluppa una passione per l’Oriente, in particolare per la tradizione flautistica asiatica (il duduk, lo shakuhachi) e la musica vocale occidentale in generale. Ulteriore influenza sulla sua musica l’ha avuto il suo interesse per il Buddismo, l’idea del respiro è centrale nei suoi pezzi. Nella musica così come nella meditazione, il respiro è il motore, è ciò che dà energia.

Da segnalare all'interno dell'orchestra di Trygve Seim: Frode Haltli all'accordion (l'anno scorso il suo album di debutto ha vinto il Norwegian Grammy "Spelemannprisen", il Norwegian Soloist of the Year Award, e il French Prix Gus Viseur); il violoncellista Morten Hannisdal (membro dei Cikada Quartet, compare anche su dischi ECM con Annette Peacock, Arild Andersen, e The Source); il trombettista Arve Henriksen, considerato uno dei solisti più singolari nell’improvvisazione del jazz contemporaneo.


Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55
Info: 06/704731
Ingresso: 10 euro